Prestazione energetica e banche dati
Potenzialità delle banche dati degli attestati di prestazione energetica - Esempi di analisi in Regione Liguria
Anna Magrini, Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, Università di Pavia; Ludovica Marenco, Roberta Gamba, IRE S.p.A. Infrastrutture Recupero Energia-Agenzia Regionale Ligure; Maria Monica Amore, Dipartimento Energia, Politecnico di Torino - La Termotecnica
- Premesse
- Esempio di analisi attraverso la consultazione del data base degli APE della Regione Liguria: metodologia di analisi dei dati
Premesse
La Commissione Europea nel 2002 ha emanato la Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell'edilizia, che è stata successivamente aggiornata ed integrata dalle Direttive 2010/31/UE e 2018/844/ UE.
Tali normative comunitarie hanno orientato gli Stati Membri verso il miglioramento della prestazione degli edifici non solo per il raggiungimento dell'indipendenza energetica, ma anche e soprattutto al fine della riduzione dell'impatto ambientale e del contenimento dell'inquinamento, in applicazione del Protocollo di Kyoto.
In particolare, la Direttiva 2018/844/UE, attualmente in vigore, si propone di rafforzare le disposizioni introdotte dalla Direttiva 2010/31/UE, nella consapevolezza che il conseguimento degli obiettivi energetici e climatici dell'Unione "è legato agli sforzi di quest'ultima per rinnovare il suo parco immobiliare, dando la priorità all'efficienza energetica, ricorrendo al principio dell'"efficienza energetica in primis", nonché valutando l'utilizzo delle energie rinnovabili".
I principali strumenti introdotti dalle Direttive europee in materia di efficienza e prestazione energetica nel settore edilizio sono: la certificazione energetica, la manutenzione ed ispezione degli impianti termici, la definizione di requisiti minimi per gli edifici nuovi o ristrutturati ed infine la creazione di banche dati.
A livello nazionale il percorso di implementazione delle sopra citate Direttive è stato avviato con la pubblicazione del D.Lgs 19 agosto 2005, n. 192 "Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia", che è stato ripetutamente aggiornato e modificato attraverso leggi e decreti legislativi.
Nel 2015 il recepimento della Direttiva 2010/31/UE è stato completato attraverso la pubblicazione dei D.M. 26/06/2015 (D.M. "Requisiti minimi", D.M. "Linee guida APE" e D.M. "Relazione tecnica").
La Regione Liguria con la pubblicazione della Legge Regionale 29 maggio 2007 n. 22 "Norme in materia di energia" e ss.mm.ii. è stata una delle prime regioni italiane ad avviare il processo di certificazione energetica degli edifici sul proprio territorio, anticipando la pubblicazione delle prime linee guida nazionali con la finalità di introdurre un efficace strumento per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio, attraverso la sensibilizzazione dei cittadini, la crescita dei professionisti e lo sviluppo delle imprese del settore.
Dal 2007 ad oggi, la Regione ha istituito l'elenco dei certificatori liguri, creato il Sistema Informativo al servizio della certificazione energetica, fornito ai certificatori un servizio di assistenza tecnicoamministrativa e messo gratuitamente a disposizione il software CELESTE per la redazione degli attestati, certificato dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI).
A livello regionale il percorso di recepimento della Direttiva 2010/31/UE è stato completato attraverso la pubblicazione della Legge Regionale 7 dicembre 2016, n. 32 "Modifiche alla legge regionale 29 maggio 2007, n.22 (Norme in materia di energia) e al relativo regolamento di attuazione" e del suo regolamento di attuazione R.R. n. 1/2018 e ss.mm.ii.
Inoltre, nel 2009 la Regione Liguria ha istituito il Sistema Informativo degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) Ligure (SIAPEL), che rappresenta una delle piattaforme più collaudate e complete a livello nazionale ed è coerente con le indicazioni europee, che sottolineano l'importanza delle banche dati quali strumenti al servizio dell'efficienza energetica.
Questo aspetto è stato messo in evidenza anche nella Direttiva UE 2018/844 che cita: "Occorrono dati di elevata qualità sul parco immobiliare, che possono essere forniti in parte dalle banche dati per gli attestati di prestazione energetica, la cui costituzione e gestione sono in corso in quasi tutti gli Stati Membri [..]").
La banca dati SIAPEL è definita dall'art. 25bis della l.r. 22/2007 e ss.mm.ii. come la "... banca dati contenente gli attestati di prestazione energetica riguardanti gli edifici e le singole unità immobiliari, trasmessi in via informatica alla Regione Liguria dai tecnici abilitati".
Attualmente in Regione Liguria ogni attestato di prestazione energetica è costituito da un file .xml contenente tutti i dati di input e output per la compilazione dell'APE e da un file .pdf coerente con il modello riportato sul D.M. 26/06/2015 "Linee Guida APE" . In particolare, dal 2009 ad oggi i certificatori liguri devono trasmettere telematicamente al SIAPEL l'APE in formato .xml e .pdf.
I file .xml devono essere coerenti con gli schemi .xsd che sono cambiati nel tempo. Dal 16/12/2016 la Regione Liguria ha adottato il tracciato di scambio .xml allineato allo schema .xsd "APEx2015_[completo]_(v5).xsd", definito dal CTI (Comitato Termotecnico Italiano) nell'ambito del gruppo consultivo "Software-house", contenente le specifiche dello "Standard xml (Ridotto) versione 12".
Nel SIAPEL sono quindi contenuti tutti i dati di input e output significativi per il calcolo degli indicatori e delle informazioni presenti sugli APE. Tali dati riguardano le caratteristiche:
- geometriche degli edifici (superficie utile, superficie lorda disperdente, volumi netti e lordi riscaldati e raffrescati, rapporto di forma S/V, etc);
- termofisiche dei componenti opachi e trasparenti delle strutture edilizie (materiali e stratigrafie, spessori, conduttività, calore specifico);
- dei sistemi tecnologici installati per i servizi di climatizzazione invernale, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione meccanica unitamente all'illuminazione ed al trasporto per il solo settore non residenziale (potenza installata, anno di installazione, rendimenti di generazione, distribuzione, emissione e regolazione, etc);
- prestazionali degli edifici (coefficiente globale di scambio, indicatori di prestazione energetica quali gli indici di prestazione energetica globale rinnovabile e non rinnovabile, di energia termica utile, di climatizzazione invernale ed estiva, etc).
Esempio di analisi attraverso la consultazione del data base degli APE della Regione Liguria
Le analisi nel seguito riportate riguardano gli APE trasmessi al SIAPEL nel periodo 2017-2019. Gli APE si riferiscono principalmente ad edifici esistenti e non di recente costruzione. In molti casi non è semplice per i certificatori ipotizzare la corretta stratigrafia degli involucri edilizi.
La norma UNI/TS 11300-1 suggerisce, in mancanza di dati di progetto relativi alle stratigrafie delle pareti, di utilizzare l'abaco delle strutture definito nella UNI/TR 11552:2014. Tale abaco è implementato nel software regionale per la certificazione CELESTE ed in molti software commerciali certificati dal CTI. Ogni struttura presente nell'abaco è caratterizzata da un codice e può essere selezionata direttamente dai certificatori durante la fase di inserimento dei dati per la redazione degli APE.
Metodologia di analisi dei dati
La metodologia, applicata per ogni categoria rappresentata dalla provincia di appartenenza, dalla destinazione d'uso e dalla tipologia di struttura (parete, pavimento, soffitto e tetto) individuata da un codice, può essere riassunta nelle seguenti tre fasi:
- Fase 1: calcolo della superficie disperdente in corrispondenza di ciascun codice di struttura;
- Fase 2: calcolo dell'incidenza percentuale della superficie disperdente per ciascun codice di struttura;
- Fase3: identificazione delle strutture più utilizzate per ogni categoria.
Di seguito viene riportato un esempio dei risultati che si possono ottenere dall'analisi dei dati relativi alle stratigrafie delle superfici opache disperdenti verticali degli edifici oggetto di APE, facendo riferimento al caso specifico delle strutture con intercapedine d'aria, codice MCV01 nella UNI/TR 11552.
La Tabella 1 mostra il numero di APE analizzati suddivisi per edifici residenziali e non residenziali e la corrispondente superficie disperdente verticale opaca. Dai dati in tabella è possibile desumere l'incidenza delle pareti con intercapedine sulla superficie totale disperdente pari al 5% per gli edifici residenziali ed al 2% per quelli non residenziali.
Di seguito si possono si possono evidenziare alcuni aspetti significativi in relazione ai dati analizzati:
1. Superficie disperdente: l'informazione quantitativa sull'estensione delle superfici opache verticali disperdenti rappresenta un primo passo per la valutazione del flusso termico. Nel caso delle pareti con codice MCV01 si può approfondire l'efficacia dell'intervento di insufflaggio, che prevede il riempimento dell'intercapedine d'aria con materiale isolante;
2. Spessore e distribuzione delle pareti con intercapedine d'aria per periodi di costruzione: lo spessore più ricorrente dell'intercapedine può essere un'informazione importante per valutare quantitativamente l'impatto dell'intervento di insufflaggio.
In allegato, è possibile scaricare il pdf completo dell'articolo.
La Commissione Europea nel 2002 ha emanato la Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell'edilizia, che è stata successivamente aggiornata ed integrata dalle Direttive 2010/31/UE e 2018/844/ UE.
Tali normative comunitarie hanno orientato gli Stati Membri verso il miglioramento della prestazione degli edifici non solo per il raggiungimento dell'indipendenza energetica, ma anche e soprattutto al fine della riduzione dell'impatto ambientale e del contenimento dell'inquinamento, in applicazione del Protocollo di Kyoto.
In particolare, la Direttiva 2018/844/UE, attualmente in vigore, si propone di rafforzare le disposizioni introdotte dalla Direttiva 2010/31/UE, nella consapevolezza che il conseguimento degli obiettivi energetici e climatici dell'Unione "è legato agli sforzi di quest'ultima per rinnovare il suo parco immobiliare, dando la priorità all'efficienza energetica, ricorrendo al principio dell'"efficienza energetica in primis", nonché valutando l'utilizzo delle energie rinnovabili".
I principali strumenti introdotti dalle Direttive europee in materia di efficienza e prestazione energetica nel settore edilizio sono: la certificazione energetica, la manutenzione ed ispezione degli impianti termici, la definizione di requisiti minimi per gli edifici nuovi o ristrutturati ed infine la creazione di banche dati.
A livello nazionale il percorso di implementazione delle sopra citate Direttive è stato avviato con la pubblicazione del D.Lgs 19 agosto 2005, n. 192 "Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia", che è stato ripetutamente aggiornato e modificato attraverso leggi e decreti legislativi.
Nel 2015 il recepimento della Direttiva 2010/31/UE è stato completato attraverso la pubblicazione dei D.M. 26/06/2015 (D.M. "Requisiti minimi", D.M. "Linee guida APE" e D.M. "Relazione tecnica").
La Regione Liguria con la pubblicazione della Legge Regionale 29 maggio 2007 n. 22 "Norme in materia di energia" e ss.mm.ii. è stata una delle prime regioni italiane ad avviare il processo di certificazione energetica degli edifici sul proprio territorio, anticipando la pubblicazione delle prime linee guida nazionali con la finalità di introdurre un efficace strumento per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio, attraverso la sensibilizzazione dei cittadini, la crescita dei professionisti e lo sviluppo delle imprese del settore.
Dal 2007 ad oggi, la Regione ha istituito l'elenco dei certificatori liguri, creato il Sistema Informativo al servizio della certificazione energetica, fornito ai certificatori un servizio di assistenza tecnicoamministrativa e messo gratuitamente a disposizione il software CELESTE per la redazione degli attestati, certificato dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI).
A livello regionale il percorso di recepimento della Direttiva 2010/31/UE è stato completato attraverso la pubblicazione della Legge Regionale 7 dicembre 2016, n. 32 "Modifiche alla legge regionale 29 maggio 2007, n.22 (Norme in materia di energia) e al relativo regolamento di attuazione" e del suo regolamento di attuazione R.R. n. 1/2018 e ss.mm.ii.
Inoltre, nel 2009 la Regione Liguria ha istituito il Sistema Informativo degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) Ligure (SIAPEL), che rappresenta una delle piattaforme più collaudate e complete a livello nazionale ed è coerente con le indicazioni europee, che sottolineano l'importanza delle banche dati quali strumenti al servizio dell'efficienza energetica.
Questo aspetto è stato messo in evidenza anche nella Direttiva UE 2018/844 che cita: "Occorrono dati di elevata qualità sul parco immobiliare, che possono essere forniti in parte dalle banche dati per gli attestati di prestazione energetica, la cui costituzione e gestione sono in corso in quasi tutti gli Stati Membri [..]").
La banca dati SIAPEL è definita dall'art. 25bis della l.r. 22/2007 e ss.mm.ii. come la "... banca dati contenente gli attestati di prestazione energetica riguardanti gli edifici e le singole unità immobiliari, trasmessi in via informatica alla Regione Liguria dai tecnici abilitati".
Attualmente in Regione Liguria ogni attestato di prestazione energetica è costituito da un file .xml contenente tutti i dati di input e output per la compilazione dell'APE e da un file .pdf coerente con il modello riportato sul D.M. 26/06/2015 "Linee Guida APE" . In particolare, dal 2009 ad oggi i certificatori liguri devono trasmettere telematicamente al SIAPEL l'APE in formato .xml e .pdf.
I file .xml devono essere coerenti con gli schemi .xsd che sono cambiati nel tempo. Dal 16/12/2016 la Regione Liguria ha adottato il tracciato di scambio .xml allineato allo schema .xsd "APEx2015_[completo]_(v5).xsd", definito dal CTI (Comitato Termotecnico Italiano) nell'ambito del gruppo consultivo "Software-house", contenente le specifiche dello "Standard xml (Ridotto) versione 12".
Nel SIAPEL sono quindi contenuti tutti i dati di input e output significativi per il calcolo degli indicatori e delle informazioni presenti sugli APE. Tali dati riguardano le caratteristiche:
- geometriche degli edifici (superficie utile, superficie lorda disperdente, volumi netti e lordi riscaldati e raffrescati, rapporto di forma S/V, etc);
- termofisiche dei componenti opachi e trasparenti delle strutture edilizie (materiali e stratigrafie, spessori, conduttività, calore specifico);
- dei sistemi tecnologici installati per i servizi di climatizzazione invernale, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione meccanica unitamente all'illuminazione ed al trasporto per il solo settore non residenziale (potenza installata, anno di installazione, rendimenti di generazione, distribuzione, emissione e regolazione, etc);
- prestazionali degli edifici (coefficiente globale di scambio, indicatori di prestazione energetica quali gli indici di prestazione energetica globale rinnovabile e non rinnovabile, di energia termica utile, di climatizzazione invernale ed estiva, etc).
Esempio di analisi attraverso la consultazione del data base degli APE della Regione Liguria
Le analisi nel seguito riportate riguardano gli APE trasmessi al SIAPEL nel periodo 2017-2019. Gli APE si riferiscono principalmente ad edifici esistenti e non di recente costruzione. In molti casi non è semplice per i certificatori ipotizzare la corretta stratigrafia degli involucri edilizi.
La norma UNI/TS 11300-1 suggerisce, in mancanza di dati di progetto relativi alle stratigrafie delle pareti, di utilizzare l'abaco delle strutture definito nella UNI/TR 11552:2014. Tale abaco è implementato nel software regionale per la certificazione CELESTE ed in molti software commerciali certificati dal CTI. Ogni struttura presente nell'abaco è caratterizzata da un codice e può essere selezionata direttamente dai certificatori durante la fase di inserimento dei dati per la redazione degli APE.
Metodologia di analisi dei dati
La metodologia, applicata per ogni categoria rappresentata dalla provincia di appartenenza, dalla destinazione d'uso e dalla tipologia di struttura (parete, pavimento, soffitto e tetto) individuata da un codice, può essere riassunta nelle seguenti tre fasi:
- Fase 1: calcolo della superficie disperdente in corrispondenza di ciascun codice di struttura;
- Fase 2: calcolo dell'incidenza percentuale della superficie disperdente per ciascun codice di struttura;
- Fase3: identificazione delle strutture più utilizzate per ogni categoria.
Di seguito viene riportato un esempio dei risultati che si possono ottenere dall'analisi dei dati relativi alle stratigrafie delle superfici opache disperdenti verticali degli edifici oggetto di APE, facendo riferimento al caso specifico delle strutture con intercapedine d'aria, codice MCV01 nella UNI/TR 11552.
La Tabella 1 mostra il numero di APE analizzati suddivisi per edifici residenziali e non residenziali e la corrispondente superficie disperdente verticale opaca. Dai dati in tabella è possibile desumere l'incidenza delle pareti con intercapedine sulla superficie totale disperdente pari al 5% per gli edifici residenziali ed al 2% per quelli non residenziali.
Di seguito si possono si possono evidenziare alcuni aspetti significativi in relazione ai dati analizzati:
1. Superficie disperdente: l'informazione quantitativa sull'estensione delle superfici opache verticali disperdenti rappresenta un primo passo per la valutazione del flusso termico. Nel caso delle pareti con codice MCV01 si può approfondire l'efficacia dell'intervento di insufflaggio, che prevede il riempimento dell'intercapedine d'aria con materiale isolante;
2. Spessore e distribuzione delle pareti con intercapedine d'aria per periodi di costruzione: lo spessore più ricorrente dell'intercapedine può essere un'informazione importante per valutare quantitativamente l'impatto dell'intervento di insufflaggio.
In allegato, è possibile scaricare il pdf completo dell'articolo.
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Fonte: La Termotecnica luglio-agosto 2023
Settori: Gestione Dati
Parole chiave: Analisi dati
- Damiano Vendramini, Andrea Robbiani
- Federico Tramarin